Siamo ormai arrivati alla Festa della S. Croce, e la vigilia molte persone parteciperanno alla tradizionale processione che partendo da S. Frediano si snoda per le vie del centro fino a raggiungere la Cattedrale di San Martino.
In questo anno in cui il Volto Santo è in restauro potrebbe essere l’occasione giusta per andare oltre la visita, spesso fugace, e soffermarci per approfondire alcuni aspetti relativi alla leggenda, al culto e all’opera d’arte in sé.
Per questo vi segnaliamo un sito da esplorare in tutte le sue sezioni per scoprire aspetti diversi spesso sconosciuti persino ai lucchesi più appassionati.
Il progetto Arvo Archivio Volto Santo intende avviare un recupero della messe di conoscenze sul Volto Santo a partire dalle fonti manoscritte e iconografiche, raccogliendo la vasta bibliografia su quello che fu e rimane un emblema della stessa identità lucchese.
La leggenda e il culto del Volto Santo furono peraltro condivisi ben al di fuori della Città, tanto da porsi come un ponte culturale e spirituale tra Oriente e Occidente, un elemento di contatto tra genti diverse ma unite da una potente componente comune.
Anche seguendo le tracce della diffusione del culto del Volto Santo, si ritrovano le due anime dei lucchesi coesistenti in un raro equilibrio: l’orgoglioso senso di appartenenza a una comunità dalle grandi tradizioni e il valore della propria libertas insieme all’apertura verso il vasto mondo: spartiacque le Mura.
Il Volto Santo infatti, oltre a parlarci della devozione della città di Lucca, che da secoli si esprime attraverso cerimonie religiose, ma anche feste e momenti di incontro, è anche un punto di riferimento per lo studio di quel fenomeno così importante che furono e continuano ad essere i pellegrinaggi a Gerusalemme ed in altri luoghi simbolo della cristianità. Lungo quel reticolo di strade che congiungeva Roma e Santiago di Compostela, Lucca occupava una posizione chiave ed anche per questa ragione il culto del simulacro lucchese assunse una grande rilevanza, molto al di sopra di una semplice pratica devozionale locale quale talvolta si tende a giudicarlo oggi.
Il progetto ARVO si propone anche di esplorare il fenomeno del pellegrinaggio in tutti i suoi elementi: la relazione tra le grandi vie di comunicazione, la diffusione dei culti, gli scambi culturali, il consolidarsi di un immaginario collettivo, fino all’influenza profonda sullo sviluppo architettonico dell’Occidente attraverso le imitazioni del Santo Sepolcro, ma anche la diffusione di reliquie, riti e santuari fortemente legati alla simbologia della Terra Santa.
L’ambizione del progetto ARVO è quella di riallacciare tutti i fili che si dipanano dal potente emblema del Volto Santo e di porsi come uno strumento organico di conoscenza, fruibile per un pubblico non solo di specialisti. Considerando l’ampiezza e la complessità delle fonti e dei materiali, il progetto ha raggiunto gli obiettivi posti nella prima fase, ma resta uno work in progress.